Chi ha dimenticato l’Agenda Digitale?

Questa mattina ha debuttato, con un paginone sul Corriere della Sera, il progetto Agenda Digitale. “Diamo all’Italia una strategia digitale”: è questo l’appello lanciato oggi da oltre cento esponenti della cultura, dell’innovazione e del giornalismo di questo paese. Agenda Digitale è una sorta di raccolta firme, per chiedere al governo di creare un programma per l’innovazione digitale dell’Italia, entro 100 giorni.

Oltre 100 gli esponenti di spicco al momento del lancio, dall’amministratore delegato di Telecom Italia Franco Bernabè a quello di Vodafone Paolo Bertoluzzo, passando persino da Jovanotti, dal giornalista Luca De Biase e dal blogger Marco Montemagno.

C’è anche un mio ex docente, Francesco Sacco, che ho avuto il piacere di intervistare su questo tema, per VareseNews. In molti dicono che questo sia il momento peggiore per chiedere qualcosa al nostro governo, ma se dovessimo aspettare un periodo di stabilità politica per fare qualcosa…

La Spagna ha deciso di investire il 4% del PIL in innovazione entro il 2015, mentre in Francia Sarkozy ha aumentato di 500 milioni di euro l’investimento in ricerca e sviluppo. In Italia, in programma, non esiste nulla di tutto ciò.

Se volete cambiare le cose, qualunque sia il vostro colore politico, mettete la vostra firma qui.

Il dolcissimo suono della tastiera del computer

Questo pomeriggio, in ufficio, ero stanco. Capita no? Per un istante ho socchiuso gli occhi, per fermarmi, ed ho sentito un rumore nuovo. Il suono di circa 15 tastiere, sulle quali 30 mani picchiettavano parole che sarebbero finite in un istante nel web, per poi raggiungere il mondo. È un rumore magico, che sento da anni, e che in fondo non ho mai notato. Buffo pensare che fino a poco più di dieci anni fa quasi nessuno abbia mai potuto sentire quel suono.

Eppure su YouTube pare ci siano veri e propri cultori del suono della tastiera del computer. Ci sono decine e decine di video con il sottofondo di tastiere, e a vedere i commenti in molti lo trovano particolarmente interessante. Io so distinguere il suono della tastiera di un Macbook da quello di altre tastiere… e già questo un pochino mi inquieta. Ecco un video, che effetto vi fa?

Mordendo la nuova bontà Pan di Stelle

Se c’è un’azienda italiana che comunica bene su Internet, quella è la Barilla, in particolare con il marchio Mulino Bianco. Il progetto “Nel mulino che vorrei” mi ha fatto letteralmente impazzire: è un social network nel quale i clienti possono suggerire nuovi prodotti. Come esperti di marketing devono promuovere la loro campagna sui social network, perché solo l’idea vincitrice verrà realizzata. Grazie al mulino che vorrei sono tornati sul mercato prodotti “nostalgia”, come i Palicao o i Soldini.

Altro prodotto su cui sono molto attivi è il Pan di Stelle. Non più un semplice biscotto, il Pan di Stelle è stato promosso a linea di prodotti al cioccolato, e viene pubblicizzato con un sito ricco di attività, con un’applicazione per iPhone, dei paper toy (cosa molto più geek di quanto si creda), una pagina Facebook e un vero e proprio social network.

Non finisce qui, perché il sito dà la possibilità di ricevere in anteprima i nuovi prodotti della linea, che poi ovviamente saranno recensiti. Proprio oggi ho ricevuto il nuovo dolce della Pan di Stelle, ecco quindi una minirecensione. Si tratta di uno sporco lavoro, ma qualcuno dovrà pur farlo :-). Diciamo subito che il dolce non ha ancora un nome, lo chiamano genericamente “Nuova bontà”. Si tratta di una barretta al cioccolato molto simile alla barretta Ceralix, un altro prodotto Mulino Bianco. A differenza del Ceralix, però, qui dentro ci sono anche pezzettini di biscotto, ovviamente biscotto Pan di Stelle. Sopra la barretta le immancabili stelline bianche di zucchero che caratterizzano la linea.

Il sapore, diciamolo subito, è molto dolce. Insomma, una botta di zuccheri di quelle che ti fanno resuscitare. Al primo morso sembra molto simile ai Ceralix, ma poi si sente il retrogusto dei biscotti Pan di Stelle. Si può anche inzuppare nel latte per far sublimare il cioccolato, rendendo la barretta più morbida ma comunque croccante. Non è il mio prodotto preferito della linea (le brioches sono insuperabili) ma non è malvagio. Devo dire che le barrette di cerali ricoperte di cioccolato non sono il mio genere, ma tra tutte quelle che ho provato queste credo siano le migliori. Il packaging è bellissimo, con quei disegni bianchi su sfondo color cacao che ormai caratterizzano la linea. Nella versione che arriverà nei supermercati le stelline della confezione si illumineranno di notte. Inoltre il retro della scatola può essere trasformato in una cornice fluorescente.

Se volete provarlo, dovrete aspettare fino a febbraio, quando arriverà sugli scaffali dei supermercati.

Voto: 10 alla comunicazione, 9 al packaging, 7 alla merendina.

Il Destino di Disney e Dalì

Ci sono aspetti del lavoro di Walt Disney ben poco conosciuti, cosa che lo fa apparire stilizzato nella sua immagine borghesotta. In realtà Walt era anche un uomo appassionato d’arte e sperimentazione. E gli artisti si appassionavano con lui. Questo cortometraggio, “Destino”, ne è la riprova ben poco conosciuta. Si tratta di una collaborazione iniziata tra Walt Disney e Salvador Dalì nel 1945. Fu Dalì a contattare Walt per realizzare Destino, e lui gli diede la possibilità di disegnare lo storyboard insieme al fedele disneyano John Hench. Poi la guerra mondiale, e i relativi tagli economici, costrinsero Walt a sospendere il progetto artistico.

John Hench e Dalì riuscirono solo a disegnare 18 secondi di animazione, nel tentativo disperato di far recuperare il progetto, ma non ebbero nessuno opportunità. I bozzetti e i 18 secondi vennero però recuperati nel 1999, su idea del nipote di Walt, Roy E. Disney. L’azienda affidò il lavoro di recupero allo studio di animazione francese “Disney Studios France” che, curiosamente, venne chiuso subito dopo aver concluso questo progetto. Dato che gli schizzi di Dalì erano molto confusi, gli animatori furono costretti persino a leggere i suoi diari, per avere un’idea più precisa dello storyboard.

Il risultato finale, presentato nel 2003, è un misto di animazione tradizionale con un tocco di rendering computerizzato, che probabilmente a Dalì sarebbe piaciuto. Il segmento di Hench e Dalì, quello delle due tartarughe, è stato inserito in originale. La Disney promise anche la distribuzione su DVD del cortometraggio, che però finì solo come contenuto speciale di Fantasia 2000 nella versione Blu-Ray. Poco male, è una delle classiche chicche che si possono recuperare con facilità su YouTube. Io la trovo una storia semplicemente meravigliosa e, ovviamente, surreale.

Infografica: gli oroscopi sono… prevedibili

C’è chi ci crede davvero, chi li odia e chi li legge per gioco. Io, ad esempio, li leggo per gioco e ormai ho i miei tre oroscopi preferiti. Qualcuno, però, si è preso la briga di dimostrare la prevedibilità delle previsioni.

Quegli smanettoni di “Information is Beautiful” hanno scaricato 22.000 oroscopi da Yahoo!. Poi hanno analizzato i termini più diffusi, ed hanno ottenuto questa infografica.

Ne è emerso che per ogni segno esistono termini ricorrenti, spesso legati ai luoghi comuni sullo zodiaco. Parole come “certezza”, “sentimento”, “migliore” ed “energia” sono troppo generiche per mancare da un vero oroscopo.

E per chi non avesse tempo da perdere, è stato generato anche un metaoroscopo: un oroscopo valido per tutto l’anno, e per tutti i segni, con le espressioni più diffuse tra i 22.000 oroscopi analizzati. Eccolo:

Sei pronto? Ne sei sicuro? Qualunque sia la situazione, o il segreto, goditeli. Sentiti autorizzato a prendere in considerazione le occasioni. Non aspettarti altro. Continua ad amare. La famiglia e gli amici contano. Il mondo è vita, divertimento, energia. Può essere dura. O semplice. L’importante è non esagerare. Aiuta gli altri e parla con loro. Cambia idea sulle cose, e tutto migliorerà.

Che dire, mi sa che ci prende.